Tanto per chiarire / Just to make it clear


Tanto per chiarire / Just to make it clear

Più che un blog questo è un diario di appunti, dove spesso mi segno e rilancio articoli ed opinion interessanti trovate in giro per la rete.

Cerco sempre di citare e linkare correttamente la fonte originale. Se comunque trovaste roba vostra che volete che tolga o corregga, vi prego di segnalarmelo a Stef@cutillo.eu
This is a notebook -not really a blog- where I often relaunch interesting stuff I find roaming on the net.
I always try to link correctly the original sources. If anyway you find your stuff and want me to remove or correct it, please let me know at Stef@cutillo.eu


Questo blog, ovviamente, non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità e con molta poca coerenza. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 e seguenti.
This is just a silly legal note to state that this (SURPRISE! SURPRISE!)
is not a newspaper or a news publication whatsoever.

sabato 26 febbraio 2011

New York, New Yooooork (Turning 40)

Well,
I had to turn 40 somewhere.

Wifey decided it had to be the big Apple.
She kidnapped me into a plane and ... let's go!

We stayed at friends. Very good friends we had not seen since we invaded their grandpas home last summer.

New York is BIG! In five days we could only manage to walk (a lot!) around Manhattan and do some tourist stuff. Climb (cue?) the Empire state building, sail around the island, see the Statue of Liberty...



Plus, of course, some time with friends and a Broadway Musical, Wicked, and an off-Broadway performance show, Fuerza Bruta.

The first impression is exactly what I expected: I knew it all. Nothing was new to me. I have seen, heard, read so much about it, that the first time in New York is like coming back to it.

The skyscrapers are more impressive in TV than under them.



The only thing I was surprised to discover is a city much calmer than I expected. Frenetic if you live in it (judging from the stress I could read on my friends' faces), but rather calm and not as aggressive as I expected, if you are not working.
If you are smart enough to avoid taking the car, you don't even have the impression of having too much traffic.

mercoledì 16 febbraio 2011

Perché Sanremo è Sanremo

e per una volta (sola!) mi dispiace di essermelo perso!
:)


Anche se... satira forse, ma sempre di regime! Mettere sullo stesso piano Berluscojoni e Fini...!


...
ma anche:



:D

venerdì 4 febbraio 2011

Internet non crea democrazia. Non da sola almeno.

Leggo la recensione di un libro che apre gli occhi, smantellando il mito di internet onnipotente strumento di liberazione.
Lo ha scritto un bielorusso, quindi uno che di regimi travestiti da democrazie ne capisce qualcosa.

Si chiama The Net Delusion di Evgeny Morozov.

Resto convinto che la libertà di internet vada difesa, ma difendo anche la libertà di stampa, ben sapendo che per disinnescarne gli effetti basta piazzare un Minzolini o un Fede (anche loro schierati a difesa della propria libertà editoriale!) o anche semplicemente riempire le cronache di quelle che sono state definite Armi di Distrazione di Massa: scandali da due soldi, tanto sport, le storielle personali -vere o più spesso costruite a tavolino- di personaggi famosi solo per il fatto di essere famosi (in spagnolo è una categoria: "los famosos"), qualche tetta, un culo...

Per come la vedo io è la popolazione dei Paesi democratici ad aver perso smalto.
La maggioranza della gente dà la democrazia per scontata, così come il benessere, e non ha alcun interesse ad impegnarsi per difenderla, costruirla, mantenerla, evolverla...

In fondo anche in piena crisi, da noi non muore di fame nessuno. Nessuno è buttato in strada. Siamo talmente ricchi che la povertà da noi non esiste più: esiste solo la percezione di povertà, quando non ci si può permettere lo stesso lusso del vicino o che ci si poteva offrire l'anno scorso.

Quanto agli abitanti di Paesi dove invece la fame c'è davvero, se hanno il buon gusto di ammazzarsi tra di loro o crepare di fame con discrezione, non suscitano più alcuna empatia, alcun interesse.
Ma se osano rimboccarsi le maniche e minacciano di arricchirsi anche loro, allora sì che da noi si levano voci oltraggiate e sdegnate!
Basta vedere le reazioni alla crescita della Cina (che non impoverisce noi), contestata quasi mai per il regime antidemocratico, lo schiavismo (che ci permette di pagarli meno), la negazione dei diritti umani... ma sempre e fortemente perché ci fanno concorrenza ('sleale': come osano offrire prezzi più bassi dei nostri?), copiano senza pagare royalties, importano -quando possono- di contrabbando senza pagare protezionistici balzelli d'ingresso, mentre chiediamo alla Cina di aprire i suoi mercati alle nostre merci.
Insomma ci offende e preoccupa che la Cina rifiuti di lasciarsi colonizzare come i Paesi del terzo mondo comprati per due soldi (pubblici) da FMI e Banca Mondiale e donati alle grandi multinazionali -principalmente americane quando si tratta di farsi aprire la strada dalle truppe di Washington, ma 'internazionali' quando si dovrebbe altrimenti applicare le leggi di un Paese sviluppato.

Ho divagato. Ma intendevo sottolineare che internet, come la stampa, come i mezzi di comunicazione di massa in generale, sono solo strumenti, ma che a dover fare delle scelte, portarle avanti e difenderle possono solo essere le popolazioni che questi strumenti hanno accesso.

Insomma è inutile comprarsi una penna sempre più lussuosa e potente, se non si ha voglia di imparare a scrivere o di osare farlo.

È uno status symbol; come una stampa libera di raccontarci scandali ai quali non abbiamo alcuna voglia di reagire.

Internet libero non basta: ci vuole un popolo coinvolto e deciso per liberarsi dei dittatori da due soldi del nord Africa.