Tanto per chiarire / Just to make it clear


Tanto per chiarire / Just to make it clear

Più che un blog questo è un diario di appunti, dove spesso mi segno e rilancio articoli ed opinion interessanti trovate in giro per la rete.

Cerco sempre di citare e linkare correttamente la fonte originale. Se comunque trovaste roba vostra che volete che tolga o corregga, vi prego di segnalarmelo a Stef@cutillo.eu
This is a notebook -not really a blog- where I often relaunch interesting stuff I find roaming on the net.
I always try to link correctly the original sources. If anyway you find your stuff and want me to remove or correct it, please let me know at Stef@cutillo.eu


Questo blog, ovviamente, non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità e con molta poca coerenza. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 e seguenti.
This is just a silly legal note to state that this (SURPRISE! SURPRISE!)
is not a newspaper or a news publication whatsoever.

sabato 25 dicembre 2010

25th December.


Adoro quando trovo intelligenza in giro. Se poi è intelligenza elegante e se infine è capace di trasmettere se stessa, magari via design intelligente ed elegante... sarebbe egoista tenere tutto ciò per sé.
Per cui voglio fare pubblicità a http://zhanardi.tumblr.com/ che non conosco, ma che ammiro per il poco che ho visto.

giovedì 9 dicembre 2010

Serious sexual allegations???

Julian Assange (Wikileaks) is in jail for a pretext and still many, in the press, blogs, etc. go on selling the bullshit that he is accused of serious sexual misconduct.
They should check their facts.
What they call "serious sexual allegations" is having had sex with two consenting adults who reportedly in one case was boasting about it later on twitter while the second one volunteered in an organization in order to meet him.
They denounced him (for having had consensual sex without a condom!!! Only in Sweden this can be a criminal offence!) after discovering of each other having had casual sex with him (a couple of times each. No relationship involved).
The charges had been dropped and brought back to life by whom needed a pretext to persecute him.
And for this bullshit they published an international arrest warrant to 188 countries? Not even for Bin Laden!

Let's be honest. They would have accused him of being blond, if they could find a trick to claim being blonde is illegal!
Because they could have never justified having him arrested for the reasons they wanted him down for.
Only North Korea, China or Iran could have done it. Hell of a democracy we are defending here! :(

Inception. Made in Italy.

Con l'originale mi sono addormentato nel giro di dieci minuti.
Adesso aspetto che esca in sala la version "Made in Italy"! :D

martedì 7 dicembre 2010

Support Julian Assange!

After fucking corporations, governments, diplomatic and secret services... Assange is arrested for having sex with consenting adults.
Am I the only one seeing the irony in it?

Just before the announced leaks on Banks, swiss banking services 'Post Finanz' closed the bank account used to receive donations by wikileaks, because they all of a sudden realised (oh, boy!) that he is not a resident in Switzerland. And everybody knows how serious and ethical the Swiss Banks are about hiding one's own residence!!!

I am frankly ashamed of the times I'm living in!
20 years after the fall of USSR, weren't we meant to be having the rules of freedom and democracy imposed around the world?
If this is the democracy we are willing to export, and we don't even tolerate someone saying it out loud, no wonder it is so badly received by the people who should welcome it!
No wonder so many people end up sympathising with bin Laden rather than with us.
:(

http://blogs.theaustralian.news.com.au/mediadiary/index.php/australianmedia/comments/julian1

lunedì 29 novembre 2010

Movimento pro-vita, vaffanculo!

L'acqua è un diritto. Il waterboarding è una tortura.
La vita è un diritto. La proibizione dell'eutanasia consenziente è una tortura.

Il mio sincero e sentito VAFFANCULO al movimento pro-vita, per cui la vita non è un diritto da difendere, ma una condanna da imporre ad altri in nome delle proprie macabre superstizioni fondate sulla venerazione della sofferenza.

Il contraddittorio si chiede sulle questioni pubbliche, non su tragiche questioni intimamente private.

Leggo e rilancio l'inappuntabile commento di Paolo Flores d'Arcais.

mercoledì 24 novembre 2010

venerdì 12 novembre 2010

Tutto il resto è boria!

Tutto il resto è boria! :D
Il Califfo i soldi della Bacchelli li darebbe in beneficenza.
Invece vuole che je comprano casa "per quando sarà vecchio" (Ma dice di sapere che non camperà più di due-tre anni) per "non avere problemi di mutui"!
Però attenti:"Io non m'accontento un cazzo! Se la casa me piace ma la pijo. Se no cor cazzo!"
"Ma lei quanto paga d'affitto?" "So' cazzi miei".


Ah Califfo! Ma vaffanculo te e la Polverini!

martedì 9 novembre 2010

Il nuovo che avanza???

E ti credo che avanza!
Sono quasi vent'anni che ce lo ripropongono in tutte le salse!

NON NE POSSIAMO PIÙ DI MANDARLO GIÙ!!!
(E quindi avanza!) 

martedì 19 ottobre 2010

Inspiration

I think the apology of Jeff Skoll I just read in this article is a bit too much.
Not astonished that Fortune Magazine is surprised by a rich guy not playing the prick,renting high maintenance hookers and flashing around in unjustifyably pricey clothes ...
Nevertheless the guy is inspirational. He fell on the right thing in the right moment (1st full time employee of eBay, partly paid in eBay shares... but he was wise (and not greedy) enough not to sell them too early.
That's all he needed to become a millionaire, but he did it right. Good for him.

What's inspirational is what he did and he's doing with it.
Not going to Vegas like a teenage idiot.
Not speculating in Wall Street (that I know of), but investing in responsible film making. The kind of film that make one think that Hollywood is also what it is said to be, not only shitloads of spoiled idiots and whores making propaganda for the American way of life.
He works with George Clooney and financed Good Night and Good Luck, Syriana, An Inconvenient Truth, ... films that were worth shooting.
That's the kind of inspiration I'm eager for.

domenica 10 ottobre 2010

Happyness

Slartibartfast: "I'd far rather be happy than right any day."
Arthur Dent: "And are you?"
Slartibartfast: "No. That's where it all falls down of course."

from "The hitch hiker's guide to the galaxy" of Douglas Adams

sabato 9 ottobre 2010

War by other means - John Pilger

Says Sun Tsu ("The art of war"):
"Destroying your enemy is a minor victory. Conquering it is a major victory".

How the West (and the US over all) have built their wealth by stealing it from poorer countries.

For more insight, read the "Confessions of an Economic Hitman" by John Perkins and "Globalization and its discontents" by Joseph Stigliz (Nobel price for economy in 2001 and former head of world bank).

venerdì 8 ottobre 2010

Democrazia rappresentativa?

In democrazia i rappresentanti non dovrebbero essere rappresentativi del Paese, ma delle diverse posizioni politiche.
E dovrebbero essere meglio del Paese, altrimenti perche' il Paese dovrebbe seguirli?
E perche' dovrebbe averne bisogno?

lunedì 27 settembre 2010

Il padre e lo straniero

Il padre e lo straniero, di Giancarlo De Cataldo.

Ce ne vuole di stile per riuscire a scrivere un giallo senza storia, senza soluzione ne' spiegazioni, pretesto per la drammatica storia privatissima e personale di un noioso signor nessuno!

De Cataldo di stile ne ha da vendere e ci serve una storia intensa per quanto priva di esche, di elementi appetibili ad una lettura distratta, nella quale tornano temi a lui cari: l'essere padre e lo straniero.

Due temi abitualmente snobbati da scrittori d'evasione, ma che De Cataldo qui rende trascinanti, facendo appassionare il lettore a pesrsonaggi quotidiani ed inutili, alle loro squallide miserie ed alle loro illusorie tentazioni d'avventura.

Non volevo scrivere un'elegia ma forse con me ha sfondato una porta aperta.
Raccontando la vita interiore di un padre qualunque ha fatto, come si dice, un gol a porta vuota.

Stefano

mercoledì 8 settembre 2010

Pacificazione

"Auferre trucidare rapere falsis nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt, pacem appellant."

Tacito

Rubano, uccidono, stuprano e con falso nome lo chiamano impero.
E quando hanno fatto il deserto lo chiamano pace. 

venerdì 27 agosto 2010

"C'è una crepa in ogni cosa". Quattro passi per Vukovar

"C'è una crepa in ogni cosa".
È un proverbio che si è imposto nella società di un fumetto futuribile (Nathan Never) dopo la devastante guerra fratricida tra il pianeta Terra e le stazioni orbitanti.
Viene dal fatto che ogni edificio reca i segni, più o meno profondi, del conflitto e della distruzione.
Ogni cosa ed ogni persona.

Sono a Vukovar, un tempo florido centro industriale della Jugoslavia unita. Oggi depressa cittadina croata di confine sulla riva del bel Danubio blu. La riva opposta è Serbia, il nemico che ha devastato la città per fiaccarne la resistenza indipendentista e l'ha abbandonata solo verso la fine del secolo scorso.

Passeggiando per queste strade mi è tornato in mente quel proverbio inventato da autori in un momento di genialità.

Qui sembra esserci un buco di proiettile o di mitraglia o di mortaio in ogni cosa.


Tra le case ricostruite, rimesse a nuovo, abitate... ve ne sono di distrutte, abbandonate in macerie, e moltissime nuove costruite in fretta, per necessità, spesso accanto alle macerie; mattoni a nudo, che non c'erano né il tempo né i soldi da perdere in intonaco. L'urgenza era abitarle dentro.
E dentro sono nuove, intonacate, arredate, abitate.
Fuori si finiranno quando ci saranno i soldi e il tempo.


Ma quelle che mi hanno colpito maggiormente sono le moltissime case le cui facciate decorate e ricche di stucchi sono oggi devastate dai proiettili di allora, ma dentro sono state ricostruite e sono tornate ad essere abitazioni, negozi, uffici...
...dietro una facciata piena di buchi di mitraglia.

Viene da chiedersi quanto per la comodità di spendere innanzitutto negli interni e quanto per l'intenzione di non dimenticare.


Sembra esserci una ferita in ogni cosa, e in ogni persona.
La collega con cui sono venuto è di Zagabria.
Le si rompe la voce a parlare di Vukovar. Di come la città è stata abbandonata per ragioni strategiche dai Croati di Franjo Tudjman (cui oggi è dedicata la strada principale, con relativa targa nuova sulle macerie vecchie); di come i Serbi hanno occupato la città sino al '97; di come questo centro un tempo florido oggi sia un posto desolato, con un'economia di sussistenza...


E la gente in strada sembra aver dimenticato... non pare avercela con i Serbi dell'altra riva, in fondo come loro trascinati in guerra da dirigenti senza scrupoli e che alla fine son rimasti con il cerino in mano.
Ma quando mi vedevano fotografare le ferite della loro città, potevi leggere negli occhi dei più anziani la voglia di raccontare... I ricordi riaffiorare.


Dev'essere stato un piccolo paradiso, in passato, ricco centro industriale di una florida ed orgogliosa nazione multiculturale, strategicamente importante e relativamente aperta, nonostante il regime.

Oggi la città rinasce e cresce. Gli edifici vengono restaurati o ricostruiti, le floride villette antiche rimpiazzate da ville più moderne, ma comunque ti senti nel buco del culo del mondo.
In una cittadina della provincia estrema di un Paese piccolo e poco importante il cui simbolo è oggi l'alta torre serbatoio idrico, con i buchi dei mortai Serbi lasciati a ricordare quello che è successo appena ieri.


E però dopo tutto la vita continua.
La notte i giovani escono e lungo il fiume fioriscono locali moderni e vivaci pieni di musica, drink, giovani e belle ragazze.
Una collega di Zagabria stamattina ci ha raccontato di aver fatto le quattro del mattino. :)
E vengono prese iniziative, come il festival cinematografico regionale per il quale sono qui, e nel quale "la Grande Salle" è una rugginosa chiatta da trasporto ancorata sul Danubio. La vista sull'altra riva, quella Serba. Il respiro affannoso per il caldo soffocante e l'umidità che è tale da formare banchi di nebbia a pochi metri d'altezza sul fiume che tanto sangue ha visto scorrere.


mercoledì 18 agosto 2010

Kossiga boja!

È morto Cossiga e la cosa che mi dispiace maggiormente è che è riuscito anche lui a svicolare senza raccontare quello che avrebbe dovuto.

Cossiga era un pazzo fottuto!
Non il peggiore, certo, ma solo perché c'è in giro gente persino peggiore.

Ottobre 2008:
Cossiga: “proteste? Infiltrare e massacrare”

In un’intervista pubblicata su Quotidiano Nazionale, il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga istruisce, memore e ben al corrente di come a suo tempo furono risolte le manifestazioni di piazza mentre era ministro dell’interno, l’attuale ministro dell’interno Maroni:

“Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni [...] Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città…

Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì”.

giovedì 29 luglio 2010

Con te né senza te...

Dolce e amaro,
facile e difficile.
Con te né senza te non posso vivere.

Publio Ovidio Nasone


Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris?
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Gaio Valerio Catullo

Odio ed amo. Forse ti chiederai perché lo faccio? 
Non lo so, ma lo sento accadere e mi torturo.

giovedì 15 luglio 2010

Mala tempora currunt

Come oramai annunciato da più parti, l'Italia sta diventando un Paese del terzo mondo.
Una bananas sempre più illiberale nei confronti della popolazione in genere, ma libertopoli per i ricconi e gli aguzzini.

In Italia la metà delle ricchezze è nelle mani di un decimo della popolazione mentre la classe media è in ginocchio ed i poveri sono sempre più poveri.
Il patrimonio artistico e naturale è svenduto a chi può o addirittura chi vuole se ne appropria senza neanche contribuire ai conti pubblici.
Pagano le tasse solo i poveracci stipendiati...
... che sono anche i soli a rischiare la galera, di qualunque cosa siano accusati.

Grunt!

giovedì 24 giugno 2010

Save the economy: save democracy. Dump the economy, fuck democracy!

Let's cut the crap!
Economy needs radical reforms and social-democratic ones!
It's not by bailing out the banks that you relaunch the economy: it's by bailing out the mortgages and redistributing purchase power on a wider scale.

It's not by forcing Greece, Spain etc. to cut salaries and social state to the low income people, but by going back to a tax rates increasing with the wealth and income and passing the bigger share of the bill to the ones that ate the bigger piece of the cake.

With all the Ain Rand / Thatcher / Reagan bullshit of the latest decades we have been depriving the very same democracy of its main meaning: Participation, sharing and freedom. The real one: the one that allows everyone to chose, not only who can afford it!

If we don't make a step back a bigger chunk of the population will start wondering why is democracy worth it.
That's how Communism and Nazism were born.

A couple of days ago I was reading a report on Chavez's Venezuela.
In the crisis he is spending on social support, health care, etc.
NOT on supporting the ones who pay him bribes (sorry: 'finance his political campaign') as it happens in our fat democracies.
The result is that unemployment is decreasing to rates that we can only dream in Europe and people (the normal people, not the honoured members of this and other networks) are much better off and fought for him when CIA tried to topple him with a golpe.
And they didn't give a shit about the freedom of a press that was not free at all, but at the orders of its owners.

Is this where we want to go?
Void democracy of its meaning to the point that people will prefer a honest dictator?

If no is the answer we should start by kicking the arse of all those idiots or whores (there's no other option) that from their comfortable sofas in the IMF, World Bank etc. have been imposing to poor countries to sell for a fistful of beans their last belongings to multinational corporations and we should got back to the obvious assumption that when there is a crisis it's the poorer that need help, not the richer ones!
And it's the middle class that drives the economy, not the fat sharks and the VIPs!

mercoledì 23 giugno 2010

No Boss day!

All management stuck outside for a full two days dept.-redesign session.
Most colleagues are out as well.
 
Time to finish all work I'd be postponing instead of running to extinguish bosses' fire all the time, but also time to relax a bit. :)

Where can I find a bike? :D

 

venerdì 18 giugno 2010

Altro che austerity! Qua finiamo in dittatura!

Ma pensa un po'! Proprio stamattina commentavo che se se continuiamo a soffocare l'economia con le misure d'austerità (anziché contrastare la speculazione) finiremo sotto dittatura.
E poi cado su questo qui:
Selvas Blog: Il bue dice cornuto all'asino
Se dittatura dev'essere, quasi meglio Chavez che Berlusconi!

Leggete e fate circolare questo lettera aperta, pubblicata da economisti italiani, sinché ancora possiamo!
http://www.letteradeglieconomisti.it/

Sono anche scomunicato "Latae sententiae" :)

Meglio di quanto mi aspettassi!
Mi ha scritto il vicariato di Roma per informarmi che, visto il mio rifiuto di appartenere alla chiesa cattolica, sono scomunicato, ho bisogno del permesso per sposarmi in chiesa, e che 'in mancanza di segni di pentimento' mi negano pure l'estrema unzione!!!


Poi dice che uno bestemmia! :)

domenica 6 giugno 2010

Austerity is the wrong answer

The only thing that seriously threatens the European Union (and the West in general) is the totally wrong attitude adopted to face the crisis: by supporting and feeding the elements that caused it.

The crisis has been caused by:
- toxic credits and we are supporting the banks who have been giving them
- speculation and we are posing the bases for more volatility
- decrease of the spending capability of the great population and we are imposing austerity on the lower incomes
- ...

What really puts Europe at risk now is the unsustainable economic liberalist nature of the Treaty of the Union and the irresponsible imposition of austerity measures that will only have as a outcome less spending power, more speculation, more bankruptcies, more concentration of wealth into the hands of a smaller fraction of the population...

If we go on like this, not only the EU is at risk (over all the euro) but we risk to slip back into soviet union! The moment the population can't feed their kids anymore, they will follow the first Mussolini, Hitler or Lenin that promises food in their dishes.

On the contrary we should walk the other way:
- higher progressive income and capital taxes rates,
- high taxes on short term financial investments,
- stronger (not weaker) protection of the social state and less "mobility"= more stability of work; less facility to lay off people
- slower growth, but more stable and more widely shared (there's no real progress if it's not for all, said Henry Ford)

Today the propaganda still keeps the population behind his leaders (over all in the US, where they lock disagreement with periodic conflicts that cause patriotism (= the refuge of the scoundrel, according to Samuel Johnson) but that will work less and less with the progressive reduction of the share of wealth that falls under the table of the richest.

This austerity mantra that everyone looks taking seriously is bringing us backwards of decades.
If we don't reverse gear now we'll get closer and closer to the France of Luis XVI or the Russia of the Zars.
And if you push a population to behead the wealthiest... what follows is Robespierre, Lenin or Hitler.
Do we want to get there?

I don't like to be a catastrophist, but each time I am my worries punctually happen.
You can call me Granny Cassandra and laugh of my worries ... or consider what might be correct in it and maybe for once help to avoid they become true.

http://www.letteradeglieconomisti.it/english.htm

martedì 25 maggio 2010

Decapitalismo: Riformiamo la Finanza per salvare l'Economia!!!

Mi chiedo disperato:
Vogliamo riprenderci le nostre democrazie?
Dobbiamo tornare al 1789, al 1848, al 1917???

I mercati devono tornare ad essere uno strumento, ma le regole dobbiamo tornare a dettarle noi!
E spero non ci sia bisogno di decapitare nessuno.

Riformiamo la finanza per salvare l’economia - micromega-online - micromega

giovedì 20 maggio 2010

Hasta siempre, Generale.

Copiato papale papale (volevo dire: 'citato') dal Blog di Donzauker
Hasta siempre, Generale.

Hasta siempre, Generale.
In tempi di celebrazioni dell’unità d’Italia, questo è il nostro ricordo di Garibaldi che difficilmente verrà celebrato in televisione.

Dal testamento:

« Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s’inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll’impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada »

Giuseppe Garibaldi.

Crisi, con la deflazione l’Europa rischia la rivolta sociale - micromega

Un'analisi lucidissima dell'attuale situazione in Europa e del perché dovremmo smettere di seguire le balle degli speculatori. Sia finanziari che politici.
La priorità è la gente, non i conti.

Crisi, con la deflazione l’Europa rischia la rivolta sociale - micromega-online - micromega

Sentenza G8, uno squarcio nell’Italia dell’impunità - micromega

Italia loro, titola Micromega nel commentare la difesa da parte del governo, dei criminali in divisa che si scatenarono contro cittadini e ragazzini.
Un'Italia privatizzata. Un'Italia che non è più nostra.
Un'Italia di cui vergognarsi.
Sinché 'sta gente non verrà isolata, esclusa dalle istituzioni, le istituzioni stesse non potranno pretendere fiducia.

Sentenza G8, uno squarcio nell’Italia dell’impunità - micromega-online - micromega

mercoledì 5 maggio 2010

Il Giornale fa schifo

Mi fa incazzare vedere il mio Paese in mano ai servi dei ladri.
L'altro giorno quello stronzo di Sallusti del Giornale (un ossimoro di una sola parola, come dico spesso) si è messo a paragonare D'Alema ed affittopoli e l'acquisto di casa di Ezio Mauro allo schifo della storia di Scajola.

1) D'Alema (che non difendo volentieri) non è accusato di alcun illecito. Aveva una casa in affitto ad equo canone (chi se lo ricorda?) in maniera perfettamente legale, come moltissimi altri politici di tutti i colori. È stata contestata l'opportunità che un politico, dagli introiti ben comodi, potesse avvalersi dell'equo canone presso enti pubblici, e lui è l'unico che ha lasciato per ragioni di opportunità. Gli altri stanno ancora lì, e molti pagano due soldi di affitto per case in cui non abitano neanche e subaffittano a prezzo di mercato (ricordo uno scandalo di uno di centro di qualche anno fa).

2) Ezio Mauro ha risposto ed ha spiegato -citando il codice- che non ha evaso. Anche non fosse vero, al massimo può essere sospettato di un'evasione fiscale puntuale relativa a quell'operazione specifica.

Nulla di comparabile a quella che può solo essere una mazzetta ad un ministro della repubblica da parte di imprenditori che sapevano che in cambio avrebbero ottenuto fior di appalti pagati con i nostri soldi per ben più dell'importo del "regalino".

Pochi anni fa un ministro tedesco dovette dimettersi nella vergogna e rischiò l'arresto per aver lasciato che gli venisse offerta una notte d'albergo.

E noi stiamo qui a discutere se un ministro può accettare un 'regalino' di 900 mila euro (quasi due miliardi delle vecchie lire) da parte di un imprenditore che si è sbranato decine di milioni dei soldi nostri in appalti attribuiti dal governo di cui Scajola fa parte???
Davvero vale la pena discuterne?

Non sto difendendo D'Alema.
Dico che se accettiamo che si compari un affitto ad equo canone (lecito, sebbene inopportuno) con un ministro che prende mazzette da un milione di euro (in cambio di chissà quali appalti) poi non sorprendiamoci se i nostri soldi vengono rubati a centinaia di milioni dai peggiori ladri della storia del Paese, anziché essere spesi per finanziare istruzione, sanità, sicurezza, servizi sociali...

Da troppo tempo abbiamo accettato di fare di tutta l'erba un fascio.
Dobbiamo tornare a saper distinguere e soprattutto a saperci scandalizzare.

venerdì 30 aprile 2010

Changes

Changes can be a source of inspiration, motivation, new energies and ideas.
Nevertheless they need to be inspired themselves, well planned, shared...
Rarely one head can think better than a team.

A big change is ahead, but it we were not involved in shaping it. It's meant to come on our heads as a given fact, as if it wasn't the rest of us the ones who will have to implement it. As if it wasn't the rest of us who know better.

And I can't stop thinking about the frog that wanted to be as big as a bull.
And this frog would not burst alone.

Mala tempora currunt.

giovedì 18 marzo 2010

Clericoliberali

Il clericale domanda la libertà per sé in nome del principio liberale, salvo a sopprimerla negli altri, non appena gli sia possibile, in nome del principio clericale. (Gaetano Salvemini, da Memorie di un fuoriuscito, a cura di Gaetano Arfè, Feltrinelli, Milano 1960)

martedì 9 marzo 2010

Vivere onestamente Living honestly

La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che essere onesti sia inutile. (Corrado Alvaro)

The worst desperation that can get hold of a society is the doubt that being honest is useless. (Corrado Alvaro)

domenica 7 marzo 2010

Quando le sirene della gloria incantano anche gli uomini liberi.

Sto leggendo l'ultimo libro di Roberto Saviano.

Ho appena letto l'articolo sul film 300, tratto dal fantastico fumetto (graphic novel) di Frank Miller sulla battaglia delle Termopili, dove Leonida ed i suoi 300 Spartani fermarono l'oceanico esercito persiano di Serse.

Sono rimasto colpito da come l'epica spartana abbia colpito anche un libero pensatore come Saviano, che -seppur riconoscendo quanto ingiusta sia la storiografia tradizionale nei confronti della civilissima Persia dell'epoca- si lascia affascinare dall'etica della gloria epica, del coraggio e del sangue e rilancia la bugia che gli Spartani fossero uomini liberi, quando le loro rigidissime leggi e tradizioni li rendevano invece tutti militarmente inquadrati sin dall'infanzia.

Avevo già notato un certo grado di comprensione ed ammirazione per alcuni dei boss della camorra che lui ha messo allo scoperto in "Gomorra". Ammirazione e comprensione che gli permettono di capire e poter spiegare ad esempio la scena del boss Sandokan, che all'arresto si presenta in giacca di cuoio, codino da pirata e sguardo fiero alle telecamere, anziché pateticamente nascosto sotto un giaccone come spesso si vede. Atteggiamento -spiega Saviano- direttamente indirizzato ai suoi uomini ed alla gente della zona che controlla, per far loro vedere chi era e restava il capo.

Leggendo Gomorra, ho molto ammirato la sua capacità di giornalista di razza, di raccontare eventi, meccanismi e personaggi senza davvero giudicare né mettersi sul pulpito del giusto, ma lasciando al lettore la libertà di reagire a modo suo.

Stavolta, invece, sono rimasto sorpreso dall'infantile entusiasmo che esprime -sebbene con la consueta freddezza- nei confronti degli 'uomini liberi' agli ordini (si nota l'inconsistenza?) di Leonida, in una società retta da regole assolute e rigidissime (che arrivavano all'eugenetica ante litteram, visto che i bambini deboli, malati o deformi venivano uccisi).

Io gli Spartani li ho sempre considerati dei barbari. Un buco nero di fanatici in una Grecia illuminata  che altrove produceva dibattito, filosofia, cultura, arte, rispetto dell'uomo, diritto.

Evidentemente semplifico, sia su Sparta che sul resto della Grecia di quei tempi. Ciononostante mi ha colpito che una persona così lucida come Saviano si sia lasciato affascinare dai superficiali personaggi di un (seppur splendido) fumetto/film epico da ragazzini creato da un Frank Miller che significa Batman, Daredevil, l'Uomo Ragno, Hulk...: il mondo chiaramente e semplicemente diviso in buoni e cattivi. Atteggiamento che Miller ha confermato anche nella vita reale, con i commenti sull'impero dei buoni che avrebbe dovuto essere più duro con i cattivi selvaggi di Al Quaeda.

Mi sono piaciuti molto sia il fumetto che il film, ma non ho dimenticato di cosa si trattasse ed ammetto di non aver simpatizzato per i 'buoni' di Leonida nei confronti dei quali ho invece provato un certo disprezzo.
Ad esempio: quando il comandante degli Arcadi si sorprende che Sparta abbia mandato solo 300 soldati, Leonida chiede ad alcuni Arcadi quali siano i loro mestieri, ottenendo come risposta mestieri normali: carpentiere, pescatore... Poi lo chiede ai suoi che gli rispondono tutti levando le armi. Così Leonida può rispondere al comandante degli Arcadi di avere portato più soldati di lui.
La scena è splendida, epica ed eroica, ma trasmette l'infantile e frequente disprezzo dei militari nei confronti della società che li sostiene, finanzia, che loro devono difendere e che dà loro ragione di essere. Il disprezzo del bullo nei confronti di chi è meglio di lui.
Che lo faccia un fumetto lo capisco. Che lo ammiri Saviano, no.

mercoledì 3 marzo 2010

Libertà

«La libertà è come l'aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. Ricordatevi, ogni giorno, che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica».
Piero Calamandrei

martedì 2 marzo 2010

Polverini volto nuovo? Lo dimostrasse!

Riporto di seguito la mia risposta alla sguaiata reazione della Polverini alla esclusione della sua lista dalla competizione elettorale in Lazio. Questa risposta l'ho scritta sul suo blog. Sarò molto sorpreso se i moderatori del sito, seguaci di quel Berlusconi che sta tentando di tacitare ogni voce alternativa, la faranno mai apparire.


Ma abbia un poco di dignità, mia cara Polverini!


Se la prenda piuttosto con il suo collega maneggione e con il pressappochismo con cui avete affrontato la questione.

Scagliandosi contro regole che avevate tutto il tempo ed il modo di rispettare lei non si qualifica certamente come una paladina della democrazia, né tantomeno come una persone responsabile adatta ad assumersi delle responsabilità istituzionali e più che a guidare il Paese (o una parte di esso) lei si candida piuttosto ad essere vista come una degna esponente di quella ganga di trafficoni scorretti ed irresponsabili (di diversi colori) che da un quindicennio trascinano il Paese nel fango, nella vergogna e nella recessione facendo, in più, del vittimismo ed accusando altri dei propri errori.

Lei si era proposta come un volto nuovo. Faccia di necessità virtù e ci dica qualcosa di nuovo o almeno qualcosa che non sentiamo da anni:

La legge è uguale per tutti.

Pretenda qualcosa di nuovo: senso di responsabilità con l'allontanamento del suo collega disonesto che ha fatto saltare la sua candidatura per voler trafficare le liste a modo suo ( e non per presunti complotti o violenze da parte di chicchessia).

Vuole ottenere quella poltrona? Smetta di mostrarci che quella è l'unica cosa che le interessa ed inizi a mostrarci davvero cosa offre di nuovo a noi elettori.

E allora forse...

martedì 23 febbraio 2010

Una montagna di balle.


Una Montagna Di Balle from spazzatour on Vimeo.
Trovo questo su facebook con invito a condividere, e così, volentieri, faccio.
Se l'invito non dovesse venire dagli aventi diritto, cancellerò volentieri il post e mi scuso con chi di dovere.

lunedì 22 febbraio 2010

Le vere ragioni del consenso a Silvio Berlusconi - micromega-online - micromega

Articolo sacrosanto.
Le vere ragioni del consenso a Silvio Berlusconi - micromega-online - micromega

Aggiungerei alle ragioni elencate nell'articolo, la desolante assenza di un'alternativa credibile.
In effetti Berlusconi ha il voto di una minoranza rispetto all'elettorato potenziale, ma oramai l'astensione è di un elettore su tre o più. La gran parte è gente delusa dai governi di sinistra precedenti e diffidente nei confronti dell'ultimo apparatchick D'Alemiano Bersani.

Eroe

Chi è il vostro eroe?
Who's your hero?

mercoledì 17 febbraio 2010

Anniversario dell'arresto di Mario Chiesa.

Mentre finisce sotto inchiesta la Banda Bassotti della Protezione Incivile.

SPERIAMO!!!!!!!!

Anniversario della morte di Giordano Bruno

Bruciato vivo il 17 Gennaio 1600 perché diceva le cose come stanno.


Quel cretino di Woitila, cercando di barcamenarsi tra l'ovvio ed il rifiuto di sconfessare le idiozie della chiesa 'eterna ed infallibile', disse che non ebbe un processo giusto. Come se fosse giusto che ebbe un processo per quello che pensava essere (e in gran parte era) vero.

Quell'altra mezza calzetta del cardinal Sodano disse che gli inquisitori fecero di tutto per salvargli la vita, cercando di convincerlo ad abiurare la verità.

Meglio Ratzinger.
Meno ipocrita, difese la sentenza degli inquisitori come una scelta politica per impedire che venissero seminati dubbi (terribile, dal suo dogmatico punto di vista). (+o-)

domenica 7 febbraio 2010

Old York, Oooold Yoooooork

My bitter answer to Britical:

Sorry people!
Welcome into decadence.
You mentioned London and Paris, old capitals of empires that decayed into the bitterness of nostalgia for the good old glorious days. And where so often people are stubborn and unpleasant.

Now it's the time of the USA; a former (!) democracy that surrendered into the hands of the greediest among us, where the big distribution kills the little shops you now miss and then sets the price in a regime of monopoly, where the bankers can laugh at Obama's calls for ethics, get his (your) money and refuse his conditions; and where a majority of stupid sheeps revolt against the costs of a minimum national Health System (that's what makes the difference among a civilised and an uncivilised country, after all) not realising that not having one is by for more expensive and doesn't grant anyone.
And where people are more and more realising that they've been sending their youngsters who were not heroes, to kill people who were not the bad guys, and be killed for values that were not the good ones (and not their own either), led by people who were not the good guys.
And you are surprised if people are bitter?

When Europe was the past, the US was the bright optimistic future.
Today the USA is the past.
The future is in Asia. In China, in India.

You wanted to leave New York? Go there. But be aware that the past you sound so nostalgic of, was far from the pink picture you now think of. It was a country of abuses, where the only law was the law of the strongest.
Don't expect to find it so much pinker where it's growing now.
But you can count on service, smiles and optimism.

Ciao

sabato 6 febbraio 2010

Perché non si alscolta mai chi vede più lontano?

"Abbiamo un'alfabetizzazione superiore al 90%, abbiamo radio, TV, cinema, un quotidiano per tutti. Ma invece di concederci il meglio della letteratura e della musica passate e presenti, questi mezzi di comunicazione, coadiuvati dalla pubblicità, riempiono le menti con la peggiore spazzatura, priva di qualunque senso di realtà."

Erik Fromm, "Psicoanalisi della società contemporanea" 1955

lunedì 1 febbraio 2010

Berlusconi sino al 2020

Interessante intervista all'ex avvocato del diavolo (quasi letteralmente), Carlo Taormina, che dopo aver spiegato di aver lasciato B per una crisi di coscienza(!!!) analizza la situazione attuale in Italia e spiega qual'è, a suo avviso, il piano di B per blindarsi ai vertici del Paese almeno per un altro decennio.

venerdì 22 gennaio 2010

Princípi

Riporto qui di seguito l'accalorata (almeno de parte mia) discussione con un vecchio amico.
Paolo:
Sullo scempio del processo breve hanno colpe tutti: da Berlusconi che si fa beffa dell'interesse comune, agli zelanti sudditi del centrodestra che gli reggono il gioco, all'asse sinistra-magistratura incaponito a distruggere il nemico coi processi. Va ristabilito l'equilibrio tra politica e ordine giudiziario, e va costruita sui contenuti e sulle proposte un'alternativa seria a questa sfacciata maggioranza.

Stefano:
'azzo dici?
Voler concludere un processo con una sentenza (che renda giustizia ad eventuali vittime e/o assolva l'imputato da accuse immeritate...) vuol dire 'voler distruggere il nemico con i processi'?
L'unica vera colpa ce l'hanno quelli che si bevono le assurdità di Berlusconi, a partire da quella qui sopra!
Se avessimo un minimo di decenza e di senso della giustizia, di processo breve in questi termini non si sarebbe mai parlato!

Paolo:
Non è materia da affrontare con la clava di princìpi anelastici e incontrovertibili. La questione è molto complessa, e investe anche il primato tra politica e magistratura (oggi a completo squilibrio di quest'ultima), la questione democratica del consenso popolare (è un valore parziale o supremo?), le disfunzioni della giustizia e le collusioni con la politica (che dire del rapporto tra ex PCI e Magistratura Democratica?), i mancati rimedi all'anomalia berlusconiana (oltre 6 anni di opportunità per sanare il conflitto di interessi), il tema delle strategie su cui costruire un'alternativa. Se dici che bevo alla fonte di Berlusconi offendi, oltre che me, anche il buon senso di chi vorrebbe evitare la demolizione della giustizia e vivere in una democrazia per quanto possibile sana e "normale".

Stefano:
E così, mentre ci masturbiamo il cervello per cercare di far contenti tutti, perdiamo di vista l'obiettivo: un Paese normale, dove la giustizia non si discute, ma si applica, dove la politica ha il diritto/dovere di stabilire le regole, ma non di metter bocca su coloro che vigilano sul rispetto di tali regole e dove una vittima di un sopruso possa rivolgersi al magistrato consapevole che il torto verrà raddrizzato e non trovarsi a dover scegliere se rinunciare ad aver giustizia o chiederla al capomafia locale.

È con ragionamenti del genere che abbiamo perso il treno della bicamerale! Perché quel coglione di D'Alema non voleva passare per il cattivo comunista armato della "clava di princìpi anelastici e incontrovertibili".
Ed è così che ha allontanato una gran parte dell'elettorato di sinistra, disperato alla ricerca di qualcuno che quei principi li difenda ancora. Con la clava, se necessario!

Perché pensa un po' che per me quei principi che a te sembrano ingombranti, io li chiamo Costituzione, e per me danno un senso alla democrazia.
Altrimenti, se devo rinunciare a quei principi, allora sono d'accordo con Berlusconi: non vale più la pena né di rispettare le regole né di pagare le tasse!

E sinché qualcuno non riprende in mano quella cazzo di clava, non vale certamente la pena di andare a votare per ritrovarmi ancora (non) rappresentato da timidi intellettuali che inculano le mosche (espressione francese per dire "spaccare il capello in quattro") mentre Berlusconi incula tutti noi!

Paolo:
Stefano, potremmo discutere all'infinito e, purtroppo, ho molto da lavorare. Secondo me sbagli, soprattutto nel presupposto (sui principi, decantati così, decontestualizzati, sono più che d'accordo): cioè quello che vivi in questa Italia (anche se te ne stai a Ginevra), e che devi parlare a questa Italia. Che vota consapevolmente Berlusconi, e che continuerà a farlo. Anche perché lui ha buon gioco a farsi scudo delle mille disfunzioni del Paese (e della giustizia, in questo caso) e a strumentalizzarle per farsi gli affaracci propri. Anche perché la sinistra non dà risposte. Anche perché difende l'esistente chiudendosi gli occhi in nome di princìpi che spesso nascondono altrettanti interessi specifici.
Evita di pensare alla nostra politica come a uno scontro muscolare tra due fazioni (una tra l'altro destinata così alla sconfitta perpetua). Devi parlare a questa Italia, uscire dal recinto fazioso, e forse la convinci delle tue buone ragioni.
Altrimenti ti seguiamo tutti in Svizzera, e buonanotte!

Stefano:
Ma tu 'hai letto quello che ho scritto?
Perché sembri commentare sulle opinioni di qualcun altro.

Altro che scontro tra due fazioni: io (e un buon italiano su tre) non voto più da tempo perché questo scontro sui princípi (di cui sento il bisogno) non lo vedo!
I voti per Berlusconi non aumentano. A calare da anni sono quelli per la sinistra (con l'aumento sia del voto disperso che dell'astensionismo).

Io voglio parlare proprio a questa Italia, nella quale la maggioranza non è di destra (come si ripete stupidamente da anni), ma è attaccata alle conquiste sociali, non è disposta a rinunciare né alla sanità pubblica né all'istruzione, né agli ammortizzatori sociali.
Un'Italia di imprenditori che vorrebbe poter lavorare senza farsi rubare i contratti dai corruttori, né dover pagare il pizzo alle mafie.
Un'Italia che le tasse le pagherebbe, se sapesse che chi non le paga viene perseguito e se la pressione fiscale fosse più bassa (senza evasione potrebbe essere sotto al 30%).
Un'Italia che negli anni '90 ci ha creduto, che ha tirato le monetine a Craxi, altro che dedicargli una strada!
E che da allora viene tradita da quelli che dovrebbero farsi portavoce di queste istanze.

Se dovessi votare oggi voterei Di Pietro, che considero un sempliciotto, ed il suo IdV,che considero incapace di governare, perché è l'unico che -timidamente- esprime lo sdegno che io voglio rappresentato in parlamento.

Invece continuerò a dover rinunciare a quello che dovrebbe essere un diritto fondamentale.

giovedì 21 gennaio 2010

Disperazione

Aspetto con ansia il giorno in cui l'arrivo delle fiamme gialle, dei carabinieri, della polizia, sarà salutato da applausi spontanei!
Che la gente si renda conto che i controlli della finanza non sono una vessazione, ma un diritto a difesa delle tasche e del lavoro degli onesti, che potrebbero pagare quasi la metà delle tasse che pagano ora, se solo le pagassero anche i ricchi!
Che l'arresto di corrotti e corruttori non è repressione di uno stato di polizia, ma a difesa degli imprenditori e lavoratori onesti che si vedono soffiare il lavoro dai distributori di mazzette.
Che mafiosi e camorristi non sono quelli che in fondo danno lavoro e protezione, ma quelli che impediscono ad intere regioni (e ad un Paese) di svilupparsi secondo le proprie (enormi) potenzialità per garantire a tutti (non solo a chi si piega) benessere e diritti che già oggi potremmo permetterci.

Aspetto con ansia il giorno in cui la gente si identifichi con gli onesti e smetta di votare, sostenere e difendere coloro che ci hanno rubato il presente ed il futuro!