Tanto per chiarire / Just to make it clear
Più che un blog questo è un diario di appunti, dove spesso mi segno e rilancio articoli ed opinion interessanti trovate in giro per la rete.
This is a notebook -not really a blog- where I often relaunch interesting stuff I find roaming on the net.
I always try to link correctly the original sources. If anyway you find your stuff and want me to remove or correct it, please let me know at Stef@cutillo.eu
Questo blog, ovviamente, non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità e con molta poca coerenza. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 e seguenti.
This is just a silly legal note to state that this (SURPRISE! SURPRISE!) is not a newspaper or a news publication whatsoever.
giovedì 7 marzo 2013
venerdì 18 gennaio 2013
Basta parlare di donne!
Persino quando si parla di uomini.
Sono nato in un'epoca sbagliata, squilibrata, in cui agli uomini è stata negata la virilità sotto pena di venir marchiati con il marchio infamante di maschilista quando tentassero di rivendicarla, mentre le donne si lamentano perché gli uomini non sono più abbastanza 'maschi'.
È un mondo di donne che si lamentano di quanto sia un mondo di uomini.
Non possiamo neanche lamentarci, perché loro sono arrivate a farlo prima, oltre mezzo secolo fa, e anche se i rapporti sono cambiati, sono cambiate la società, le donne e gli uomini, loro continuano ad occupare la postazione di quelli(e) che si lamentano.
Il posto è già preso.
Se ti lamenti che il nostro è diventato un mondo a misura di donna, sembra solo che tu stia scimmiottando le loro sacrosante rivendicazioni di trenta, quarant'anni fa -che loro continuano a trascinare sino ad oggi.
Non puoi sperare di venir preso sul serio.
E poi si lamentano che gli uomini non parlano di sé!
Oggi a farlo sono le donne (di nuovo) intervistate da Simone Perotti nel suo ultimo lavoro, titolato "Dove sono gli uomini?" con un sottotitolo che è già un riassunto del suo argomento: Perché le donne sono rimaste sole?
"Dove sono gli uomini?" - YouTube
Non lo comprerò.
Da come viene presentato (da Perotti stesso) nel libro chiamato "Dove sono gli uomini?" sembrano mancare proprio gli uomini.
Un libro sulla questione maschile nel quale parlano solo le donne.
Immaginate il contrario: un libro sulla questione femminile nel quale le uniche opinioni riportate siano quelle di uomini.
Anche io frequentavo sopratutto single quando lo ero anch'io. Ora che sono sposato ed ho tre figli preadolescenti (di cui mi sono sempre occupato), frequentiamo soprattutto coppie. Ritmi ed interessi più compatibili, immagino.
Il discorso che fa Perotti vale soprattutto per gente del suo ambiente di "drop-out", gente che è caduta (o saltata) fuori dai percorsi umani abituali. In particolare (visto che si parla di rapporti tra i sessi) persone che non hanno saputo, potuto o voluto costruire e mantenere un rapporto di coppia stabile e funzionante.
Le donne con e di cui parla sono principalmente single senza figli, con un sacco di tempo ed energie da spendere in palestre, shopping, giocattoli erotici e magari overtime sul lavoro.
Gli uomini (di cui quelle donne parlano, perché è loro che ha intervistato) sono quelli che incontrano nei locali ed agli orari che i padri di famiglia non frequentano perché hanno altro a fare. Sono gli uomini cui un rapporto solido con una donna spesso fa paura, che lo ammettano o no, o che non sanno gestirlo. Che vogliono rimorchiare e passare alla prossima. Un po' come le donne che frequentano e che si lamentano di loro.
Perotti ha fatto una scelta personale che io trovo ammirevole: quella di lasciare tutto e sfilarsi dalla società dei consumi e della crescita economica. Ma ha anche fatto la scelta facile facile di non assumersi la responsabilità di nessuno, senza costruire un rapporto solido con una donna, né avere figli. Mi riesce difficile riconoscere valore al duro giudizio che lui e le sue amiche senza uomini esprimono su noialtri uomini, che non sembrano davvero conoscere. "Dove sono gli uomini?" vi chiedete? Sono occupati a costruire e tenere in piedi questa società, assieme alle donne. Solo che se una donna fa carriera, fa notizia ed impressiona Perotti. Tutti gli altri, che sono uomini no.
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venerdì 30 novembre 2012
giovedì 22 novembre 2012
La crisi economica spiegata da Proust
Proust's / Spiegare la crisi economica agli ubriaconi
Katia è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovrannoridurre le consumazioni e le frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).
Laformula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Katia diventa il più importante dellacittà.
Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora.
Labancadi Katia, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito datutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: “il collaterale agaranzia”.
Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensatageniale. Prendono i crediti del bar di Katia e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuovafiammante e collocarlasui mercati internazionali: gli SborniaBond.
Ibond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano. L’articolo continuaqui sotto. Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.
Un giorno però, alla banca di Katia arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è ariadi crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.
A questo punto Katia, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.
Katia non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le tagliai fondi.
Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.
Il prezzo degli SborniaBond crolla del 90%.
Labancache li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.
Intanto i fornitori di Katia, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano orapieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.
Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.
Il fornitore di vino viene invece acquisito daun’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a6.000 chilometri di distanza.
Per fortuna la banca viene invece salvatada un mega prestito governativo senzarichiesta di garanzie e a tasso zero.
Per reperire i fondi necessari il governo sta tartassando quelli che non sono mai stati al bar di Katia perché astemi o troppo impegnati a lavorare.
lunedì 5 novembre 2012
Glorificare il mercenario Quattrocchi e demonizzare il manifestante Giuliani?
Ecco la mia risposta ad un amico che contestava chi glorifica il manifestante Carlo Giuliani, rimasto ucciso durante il G8 di Genova nel 2001, proponendo invece ad esempio di onore patrio Fabrizio Quattrocchi, mercenario catturato e poi ucciso in Iraq dalla guerriglia locale.
Io invece ammetto di essere un po' stufo di dover rispetto a qualunque idiozia e agli idioti che le propugnano. Ho sempre difeso Placanica, ma vorrei l'arresto degli idioti che mettono un ragazzino di leva con un'arma in mano in una situazione come quella, e l'arresto dei criminali (quelli sì che disonorano il Paese, la divisa e se vuoi la bandiera!) che anziché fare il loro (degnissimo) lavoro hanno bastonato, massacrato persone inermi che manifestavano dissenso per determinate politiche (e con tutte le ragioni, come si è visto qualche anno più tardi), canalizzando la rabbia dei manifestanti sulle forze dell'ordine, contro cui altrimenti l'esigua minoraza dei black block sarebbe stata isolata (come ho visto succedere altrove). Hanno addirittura prodotto prove false! Loro, che dovrebbero essere i difensori della legge! È verso quelle mele marce (molti dirigenti delle forze dell'ordine) che dovrebbe centrarsi il vostro sdegno di patrioti!
E invece eccovi a demonizzare un ragazzo esasperato (che non ho mai difeso) ammazzato da un altro ragazzo terrorizzato (che difendo da allora) ed a glorificare un mercenario che magari era pure una brava persona ma che per soldi si era consapevolmente messo a rischiare di uccidere o essere ucciso. Per soldi, non per alti ideali, la patria o chissà che altro! E perché diventa un simbolo? Perché per esorcizzare la paura di morire spara una frase idiota da libro Cuore con uno stupido atteggiamento di sfida che probabilmente ha fatto si che lo ammazzassero, visto che gli altri tre ostaggi che sono stati zitti non sono stati uccisi. Né Giuliani, né Quattrocchi meritano di essere eletti a simbolo da persone intellligenti.
Quando il Presidente Ciampi iniziò a rilanciare l'uso ed il rispetto della bandiera come simbolo di unità nazionale, di valori repubblicani, di cultura, di spirito di altruismo e sacrificio dei combattenti che hanno fatto e difeso l'Italia, inquadrati o meno in eserciti ufficiali o anche contro quegli eserciti quando questi erano dalla parte sbagliata, fui fiero che lo si facesse.
Ora che fascistelli idioti, guidati da mezze tacche e truffatori, da decenni prendono ostaggio l'amor patrio per promuovere un nazionalismo becero, stupido ed ingiustificato, vedere il tricolore mi suscita sempre un misto di orgoglio per quello che dovrebbe rappresentare e di vergogna per quello che troppo spesso rappresenta.
Grazie di aver inquinato il mio amor patrio.
Te lo ripeto: ogni volta che posti 'ste stronzate, mi vergogno di essere compatriota di gente come te.
Ciao
sabato 25 agosto 2012
Invidia
Ora, a giudicare dalla foto, fa il muratore.
È strano provare un moto d'invidia?
domenica 19 agosto 2012
La bicicletta
La bicicletta come metafora della vita: puoi sfidare te stesso a scalare vette sempre più alte, lasciando tutti indietro, per finire a guardare tutti dall'alto in basso, stanco ma senza aver prodotto nulla di utile, sudato e puzzolente come un porco e solo come un tragico sociopatico.
O puoi lasciarti andare lungo la discesa più facile, dando qui e là un colpo ai pedali, per finire nel punto più basso possibile: la spiaggia con tutti gli altri che sono lì ad abbronzarsi ed a fare il bagno, a bere e mangiare insieme, per poi caricare la bici sull'auto di un amico (è pieno di amici in spiaggia) che sarà felice di riportarti di nuovo su, a casa.
Bicycle as a metaphor of life: you can challenge yourself to climb high mountains leaving anyone else behind to end up watching everybody from above, tired but without doing anything useful, stinking and sweating like a pig and alone as a sad sociopath.
Or you can let yourself seek the easy way downhill, hitting the pedals here and there with no effort to end up fresh and relaxed on the lowest possible point: on the beach with anybody else who's there swimming, sunbathing eating and drinking together and than loading your bike on some friend's car (plenty of friends on the beach) who'll be glad to drive you uphill, back home.