di Alberto Capece Minutolo
Il Kretinistan è un piccolo stato dell'Eurasia occidentale che, dalla caduta del muro di Berlino, è entrato in una fase di continua fibrillazione. Di modesta estensione, ma ricco di fondi neri, di fondi occulti e di fondi schiena facilmente disponibili, fa gola a molti ed è investito da una lotta per il potere senza tregua. L'altro giorno il primo ministro del Paese Kretin One che in lingua locale vuol dire padre della patria, è stato fatto segno a un grave attentato da parte di un esponente dell'opposizione che lo ha colpito in viso con un'icona della Madonna d'oro fatta di pongo. Costui, per meglio dissimulare le sue intenzioni, ha finto problemi psichiatrici per dieci anni: così ha potuto passare inosservato attraverso le maglie della sicurezza, non distinguendosi per nulla dagli altri fan del premier.
Subito c'è stata la reazione del partito dei fondi schiena che proprio mentre scriviamo sta tentando di abolire le guarentigie costituzionali e di regalare al popolo i due denti persi dal padre della patria: la speranza è che i famosi ratti muschiati del Kretinistan portino doni per Natale.
C'è da registrare la prima chiusura forzata di un quotidiano che il giorno dopo l'attentato: ha titolato "Scontro tra mitomani a Kremilan", l'importante città del Paese dove sono avvenuti i fatti. Sostenitori di Kretin One, hanno violentemente protestato davanti alla sede del giornale e solo la mancanza di farmaci per l'Alzheimer li ha costretti a desistere da un assalto in piena regola.
Anche il web corre pericoli. Un'autorevole portavoce dei fondi schiena, anzi dell'ala oltranzista, detta dei Kretini Totali, ha accusato la rete di aver moralmente istigato l'episodio di violenza e ha suggerito di chiuderla, come è avvenuto alcuni mesi fa nel Subumanistan o di dedicarla solo ad attività ludiche come nel Puttanistan, Paese d'origine della portavoce stessa.
Si vedrà quali saranno gli sviluppi, se gli anti Kretin riusciranno ad arginare la tentazione del premier di diventare dittatore. Nel frattempo l'icona usata per l'attentato è stata esposta in televisione da Kretin Vesp (come avrete intuito, non c'è una grande varietà di nomi nel Kretinistan) un noto ankorman così legato a One che viene comunemente chiamato Vespone. Così l'icona di pongo è diventata quasi un oggetto di culto. E il governo è tentato di farne esporre una copia in tutte le scuole e gli uffici pubblici con lo slogan: chi non ama l'icona non è un vero Kretino.
L'autore non è Ciro Carpentieri, lui lo ha evidentemente condiviso da altri.
RispondiEliminaL'autore di questo articolo è Alberto Capece Minutolo. Diamo all'autore ciò che è dell'autore, grazie.
Michele
PONGO ALLA VOSTRA CORTESE ATTENZIONE CHE LA NOTA DA ME CONDIVISA IN FACCIA DA LIBRO (FACEBOOK) NON E MIA MA DA ME CONDIVISA CONCORDO E SOTTOSCRIVO CHE NON SONO L'AUTORE PONGO LE MI SCUSE
RispondiEliminaFIRMATO
CIRO CARPENTIERI
Grazie mille.
RispondiEliminaCorreggo l'errata!